Io sono Tempesta

So che in queste giornate di quarantena e chiusura avete molto tempo e quindi potreste investirlo magari per qualche buon film. Dato che, anche io lo sto facendo vorrei caldamente sconsigliarvi “Io sono tempesta”. Un titolo che evoca qualcosa di enfatico, la tempesta, così che uno si attenda chi sa cosa: chi può auto-nominarsi tempesta? Beh… anzitutto Tempesta è il cognome del personaggio, o almeno questo è quello che ho inteso io e possiamo tranquillamente dirci che tutto finisce lì. Non mi soffermo sulla trama, abbastanza banale, a tratti sconclusionata e decisamente poco incisiva, quello che stupisce è la qualità degli attori dove, tolti Germano e Giallini gli altri sembrano presi dalla strada. Un vero coacervo di personaggi rabberciati, stereotipati alla peggio e privi della benché minima profondità. Dicevamo di Tempesta, il personaggio principale quello che dovrebbe muovere tutto, ebbene anch’esso rimane molto sulla carta: non dà mai l’impressione di prendere vita. La sua solitudine, tema a mio avviso cardine del film e le sue ragioni non sono sviscerate ne metabolizzate nello svolgimento ma, rimangono una delle tante parti scollate che non danno mai una visione d’insieme, al punto che il finale dove questi nodi dovrebbero sciogliersi è un vero e proprio nulla di fatto che lascia basiti. Un film davvero brutto e vuoto a cui non dedicare l’ora e quaranta che chiede.