Mare, mare, mare ma che voglia di… rilassarsi

Questa è stata certamente la prima estate vera con Edo. Quella passata era poco più che un soprammobile: mangiava, dormiva, piangeva e poco più. Dovevi, certamente, dargli un occhio, non potevi uscirtene quando ti pareva ma, certamente abbiamo trovato facilmente spazio anche per del sano riposo e non solo perchè eravamo in montagna.

Quest’anno lo scenario è stato ben diverso: Edo ha concluso il nido al 31 Luglio e dà lì siamo stati per praticamente tutto Agosto h24 tutti insieme. Bello, ma impegnativo e non poco. Aggiungiamo inoltre che da Luglio ha cominiciato a provare a fare qualche passo insolitaria, pochi metri in realtà e sempre con l’obbiettivo chiaro di mamma e papà da raggiungere. Questo ha aggiunto pericolosità al gattonamento prolungato che già aveva perchè la precaria instabilità della camminata ha richiesto ulteriori occhi ed attenzioni. E’ stata anche l’estate del primo bagno (l’anno scorso ci eravamo stati a fine Settembre quando il bagno non era fattibile al di là poi delle sue condizioni post ricovero) e soprattuto della prima sabbia.

La prima tappa è stata a Pesaro dove abbiamo pernottato in una bella casetta praticamente sul mare: si doveva solo oltrepassare una strada, che peraltro sembrava Corso Vercelli la vigilia di Natale. Edo non ha gradito il primo approccio con la sabbia: ci ha messo 2 giorni prima di metterci un piede dentro ma, diciamo che una volta rotto il ghiaccio il problema era levarlo dalla spiaggia. Anche per il bagno ci sono voluti un paio di giorni di adattamento, in sostanza la ciambella con mutandina della decathlon gli ha subito tolto il timore e gli ha fatto gradire l’acqua.

La seconda tappa è stata più a sud, vicino a Vasto Marina, in un resident più moderno e meno spartano della casa di Pesaro, ma certamente le comodità con un bambino molto piccolo si fanno sentire. Il terrazzo gigante in particolare era davvero grande e confortevole per mangiare e magari trovare qualche ora di relax.

Veniamo infine alla parte più delicata: quanto vi siete riposati? Poco, decisamente poco, inutile girarci attorno. Edo è un bambino normale (per fortuna) e di conseguenza quando è sveglio è alla continua ricerca di nuove cose, esperienze, contatti, persone (abbiamo conosciuto tante persone con lui come PR) e naturalmente per noi l’impegno è quello di evitare che si possa fare del male e mettere a repentaglio quanto meno le vacanze se non peggio. La scelta poi di stare in case/appartamenti, dove quindi ti devi fare in pratica quasi tutto e di non avere supporti di terze persone (parenti, amici, strutture dedicate) è stata oltremodo impegnativa perchè ha ridotto il tempo del riposo praticamente alla sovrapposizione delle ore in cui lui in effetti riposava. L’unico trucco che abbiamo escogitato è quello di riservarci nella tarda mattinata, dopo il suo pranzo e prima del nostro una mezzora in esclusiva (ovviamente alternati) in piscina. L’abbiamo chiamata “l’ora d’aria”. Questo è stato l’unico momento di evasione e di relax nel vero senso del termine.

Forse la parte più delicata è stata però la cena, essendo infatti, come detto, in semplici alloggi senza servizi specifici ci siamo imposti almeno alla sera di uscire a cena. Beh, tenere Edo al tavolo (seggiolone), senza trucchetti come Tablet o altro ha implicato due cose:

  1. Si cercava di mangiare il più possibile (normalmente quando anche lui mangiava)
  2. Ci si dava il cambio quando lui non voleva più stare al tavolo

E’ stata dura, si indiscutibile, ma sarà un’estate che ricorderemo per tutte le sue scoperte: il mare, la sabbia, la spiaggia, i bagni… Ti accorgi che con i suoi occhi ogni singola cosa è degna di stupore ed attenzione anche per i nostri occhi da adulti annoiati.

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